Da Villa di Castro a Sant’Andrea a Sant’Antonio di Gallura

Nel cuore della Gallura, a breve distanza da Olbia e da Tempio Pausania, si trova il pittoresco Comune di Sant’Antonio di Gallura, un luogo che unisce natura incontaminata e una storia affascinante. Con una superficie di 7.600 ettari, Sant’Antonio di Gallura si erge su una collina a 357 metri di altitudine, circondato da boschi di lecci e dalla tipica macchia mediterranea. Questo angolo di Sardegna, delimitato dai comuni di Calangianus, Luras, Arzachena, Olbia e Telti, conserva ancora intatto il fascino delle località galluresi, con il suo paesaggio segnato da massicci granitici e una tranquillità che invita al relax.

Gli abitanti di Sant’Antonio vivono nel centro urbano, nella piccola frazione di Priatu e nelle campagne circostanti, come San Giacomo, Suldarana e La Grucitta, dove la ” cultura degli stazzi” è ancora viva. A soli 5 km dal paese, il Lago del Liscia offre un’ulteriore opportunità di contatto con la natura, con le sue acque che si estendono serenamente tra i monti. La bellezza del territorio è arricchita dalle risorse naturali: il granito, estratto dalle vicine cave e lavorato nel polo industriale locale, e un’ampia tradizione di allevamento bovino, apicoltura, vino e produzione del sughero, che testimoniano la ricchezza agricola e artigianale di questa zona.

Un viaggio nel tempo: la storia di Sant’Antonio di Gallura

Le radici storiche di Sant’Antonio affondano nell’antico villaggio medievale di Villa di Castro, individuato ai piedi del sito archeologico e belvedere Lu Naracu, a pochi passi dalla chiesa di Sant’Andrea, uno dei luoghi di culto più importanti del paese. La sua esistenza è documentata in testi medievali, come il Liber Fundachi del 1317 e il Compartiment de Sardenja del 1358, i quali parlano di un villaggio con una popolazione che oscillava tra i 50 e i 100 abitanti. A confermare queste testimonianze sono anche le sepolture rinvenute nello scavo archeologico  nel 1995 sotto il pavimento della chiesa, tra cui quella di un personaggio importante, forse un prelato, con un anello e una moneta in bocca, pratica comune all’epoca e che assicurava il viaggio verso l’aldilà.

Nel 1798, la chiesa di Sant’Andrea passò sotto la gestione della famiglia Pes di Tempio Pausania, che la cedette ai pastori locali. Solo nel 1907, con la creazione della parrocchia di Sant’Antonio Abate, e successivamente nel 1979, con l’istituzione del Comune autonomo di Sant’Antonio di Gallura, il paese acquisì il suo nome attuale. La chiesa, costruita in stile gallurese e completata nel 1912, è oggi uno dei punti di riferimento culturali e religiosi del territorio.

Immerso in profonde valli e colline ricoperte di macchia mediterranea, Sant’Antonio di Gallura è un paradiso per gli amanti della natura. I boschi di quercia da sughero sono l’habitat ideale per numerose specie di funghi, tra cui i pregiati porcini. Il sito archeologico Lu Naracu, con la sua vista mozzafiato sul paese e sui dintorni, è uno dei punti panoramici più suggestivi.

Il territorio di Sant’Antonio custodisce anche una Muraglia megalitica in località Sarra di l’Aglientu testimonianza di una storia plurimillenaria. Il cammino di Santu Jacu, che dal centro del borgo conduce verso il parco Comunale San giacomo, offre agli escursionisti e agli appassionati di hiking una opportunità di escursione fra i graniti e la macchia mediterranea gallurese, attraversando uno scenario magnifico ai piedi di Monte Santu e con una vista panoramica sull’arcipelago de la Maddalena e l’isola di Tavolara.

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Non mancano, infine, le tradizioni culturali e religiose, con numerose chiese campestri che si inseriscono in un paesaggio mozzafiato. Durante le festività dedicate ai santi patroni, le tradizioni locali si rinnovano con sagre, balli tipici e piatti della cucina gallurese, offrendo un’opportunità unica di vivere la comunità locale e i suoi usi secolari.

Sant’Antonio di Gallura è una destinazione perfetta per chi cerca un angolo autentico della Sardegna, dove la storia, la cultura e la natura si fondono in un’esperienza unica. Il territorio detiene un potenziale turistico ricco di possibilità, dalle risorse naturali alle tradizioni storiche, passando per le bellezze paesaggistiche che lo rendono un luogo ideale per chi desidera vivere una Sardegna diversa, lontana dal turismo di massa.